Interrotte le trattative sulle prospettive occupazionali e di sviluppo nelle sedi IBM "periferiche"
Giovedì scorso 22 Maggio si è svolto in Assolombarda l'incontro tra azienda e rappresentanze sindacali sul tema della presenza di IBM nelle sedi territoriali.
La riunione era stata preceduta dalla presentazione, da parte delle RSU, di un documento elaborato e discusso nelle assemblee con i lavoratori che, all'interno di una visione generale del problema, indicava proposte articolate sede per sede.
Il Coordinamento delle RSU IBM Italia e i dirigenti nazionali delle OO.SS. dopo aver espresso la loro preoccupazione per il continuo e costante impoverimento della presenza commerciale e della conseguente minore possibilità di crescita professionale che impattano sia le sedi territoriali che i poli maggiori, hanno dovuto prendere atto della indisponibilità della IBM Italia, ad un confronto serio e responsabile con i lavoratori, che puntasse ad un potenziamento dell'azione di IBM nel territorio nazionale.
Di fronte a questa ostinata posizione dell'azienda e alla distanza siderale che separava le posizioni non ci è sembrato dignitoso attendere che il gallo cantasse. La cosa più corretta, nonché unica opzione percorribile, è stata quella di dichiarare interrotta la trattativa su questo punto. Restano, e purtroppo ce ne rendiamo conto in misura sicuramente maggiore rispetto alla controparte aziendale, altri punti forse altrettanto importanti, all’interno della lista dei punti di rivendicazione, che non possono essere discussi.
E’ giunto il momento in cui i lavoratori decidano se e come dare un forte segnale alla Direzione che spinga ad una riapertura della trattativa su un piano di maggior rispetto nei confronti dei lavoratori, trattati più forse come numeri e libri matricola da smistare a seconda delle necessità che non persone con un volto, una storia, un valore personale.
La riunione era stata preceduta dalla presentazione, da parte delle RSU, di un documento elaborato e discusso nelle assemblee con i lavoratori che, all'interno di una visione generale del problema, indicava proposte articolate sede per sede.
Il Coordinamento delle RSU IBM Italia e i dirigenti nazionali delle OO.SS. dopo aver espresso la loro preoccupazione per il continuo e costante impoverimento della presenza commerciale e della conseguente minore possibilità di crescita professionale che impattano sia le sedi territoriali che i poli maggiori, hanno dovuto prendere atto della indisponibilità della IBM Italia, ad un confronto serio e responsabile con i lavoratori, che puntasse ad un potenziamento dell'azione di IBM nel territorio nazionale.
Di fronte a questa ostinata posizione dell'azienda e alla distanza siderale che separava le posizioni non ci è sembrato dignitoso attendere che il gallo cantasse. La cosa più corretta, nonché unica opzione percorribile, è stata quella di dichiarare interrotta la trattativa su questo punto. Restano, e purtroppo ce ne rendiamo conto in misura sicuramente maggiore rispetto alla controparte aziendale, altri punti forse altrettanto importanti, all’interno della lista dei punti di rivendicazione, che non possono essere discussi.
E’ giunto il momento in cui i lavoratori decidano se e come dare un forte segnale alla Direzione che spinga ad una riapertura della trattativa su un piano di maggior rispetto nei confronti dei lavoratori, trattati più forse come numeri e libri matricola da smistare a seconda delle necessità che non persone con un volto, una storia, un valore personale.